Nakba alle Nazioni Unite, Abbas: “Israele sia sospeso da Stato membro Onu”

A New York, le Nazioni Unite per la prima volta ricordano la “Nakba” o “Catastrofe” palestinese seguita alla fondazione dello Stato di Israele. Il 15 maggio di 75 anni fa, viene commemorato dal punto di vista del popolo che venne costretto all’esodo forzato e che continua a chiedere giustizia. Abbas: “Facciamo di questo evento una ricorrenza annuale per non dimenticare la nostra tragedia“

Il Presidente palestinese Mahmoud Abbas ha iniziato il discorso alle Nazioni Unite con un ringraziamento per la Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale il 30 Novembre 2022, che ha deliberato per la prima volta, che la Nakba venisse commemorata con una cerimonia ufficiale nel quartier generale di New York.

Abbas ha definito la giornata dedicata all’esodo palestinese, un’occasione senza precedenti: “dal 1948 il potere occupante – ha sottolineato – continua la sua occupazione, continua a negare le risoluzioni internazionali, il ritorno dei palestinesi nelle loro terre e a occupare la terra dello Stato di Palestina seminando violenza e terrore. La Nakba – ha detto il Presidente palestinese – non è iniziata nel 1948, e non è finita dopo quella data”.

Abbas ha inoltre puntato il dito contro Stati Uniti e Gran Bretagna, quali sostenitori delle illegalità perpetrate dallo Stato di Israele, elencando tutte le risoluzioni Onu che sono state ignorate negli scorsi 75 anni, tra queste una in particolare, resta centrale: “Bisogna ricordare che la risoluzione 194 sanciva il ritorno dei profughi palestinesi nelle loro terre quale prerequisito per Israele per l’adesione alle Nazioni Unite, richiesta che è stata ignorata senza conseguenze”. “E’ giunto il momento – ha aggiunto – che venga rispettato il requisito che regola l’appartenenza di Israele a questa organizzazione, Israele deve essere ritenuto responsabile dell’aggressione al nostro popolo”.