Guerra in Iraq, venti anni di dubbi

Venti anni fa la guerra preventiva alle armi di distruzione di massa che non c’erano.

L’incertezza sulla presenza di armi di distruzione di massa, divenne certezza e l’Iraq venne bombardato Si scoprirà poi che quello che veniva presentato come un arsenale era di fatto “quasi inesistente”. C’era un dittatore, Saddam Hussein, che negava l’accesso agli ispettori delle Nazioni Unite per verificare gli armamenti, e per questo la coalizione guidata dagli Stati Uniti attaccò in maniera unilaterale nel nome della Guerra preventiva. Veniva applicato questo nuovo principio di politica Estera coniato dai cosidetti Neo-conservatori all’indomani dell’11 settembre 2001: ogni minaccia alla democrazia Occidentale andava disinnescata a prescindere. Il presidente era George W. Bush. 

A vent’anni di distanza quella guerra non può smettere di creare imbarazzo. Adesso alcuni “Neocon” fanno pubblica ammenda, e in corsivi pieni di rimpianti ammettono quanto il principio fosse non solo sbagliato ma anche controproducente. Ma quello sull’Iraq non è solo un errore di valutazione, c’è molto di più. Ci sono presunzioni date per fatti sulle armi di distruzione di massa, lo scavalcamento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite da parte degli Stati Uniti e la manipolazione mediatica dell’opinione pubblica in favore dell’attacco. Il 20 marzo, dopo tutti questi anni e dopo tutti quei morti, resta una giornata da non dimenticare in tutto il mondo. 

La presunzione di colpevolezza in 4 punti

  1. Il regime di Saddam Hussein venne collegato al gruppo terroristico che attaccò gli Stati Uniti l’11 settembre, come evidenziato dalle ricerche sull’opinione pubblica condotte da Pew Research che scrive: “Oltre ad affermare che Saddam Hussein possedeva (o era sul punto di ottenere) armi non convenzionali, i funzionari dell’amministrazione hanno ripetutamente collegato il suo regime a terroristi e terrorismo. Per la maggior parte, queste accuse erano vaghe e non specificate, ma a volte alti funzionari – compreso lo stesso Presidente – creavano un legame diretto tra l’Iraq e al-Qaeda, il gruppo terroristico che attaccò gli Stati Uniti l’11 settembre. “Sappiamo che l’Iraq e la rete terroristica di al-Qaeda condividono un nemico comune: gli Stati Uniti d’America”, ha dichiarato Bush, “Sappiamo che l’Iraq e al-Qaeda hanno avuto contatti ad alto livello che risalgono a un decennio fa””.
  2. Il Segretario di Stato Colin Powell nel febbraio del 2003, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite presentava prove statunitensi di armi di distruzione di massa irachene, che si sono rivelate inesistenti. “”Saddam Hussein ha armi chimiche”, ha detto Powell. “Saddam Hussein ha usato tali armi. E Saddam Hussein non ha scrupoli a usarle di nuovo – contro i suoi vicini e contro il suo stesso popolo”. Powell ha usato ripetutamente una frase durante il suo discorso di un’ora: “armi di distruzione di massa”. Ha detto quelle parole per un totale di 17 volte. Era la frase che l’amministrazione Bush continuava a usare pubblicamente per aiutare a giustificare l’invasione dell’Iraq”. Un mese e mezzo dopo Bush avrebbe ordinato il bombardamento di Baghdad, come ricostruisce NPR.
  3. Il 20 Marzo 2003 George Bush dichiarava guerra all’Iraq nel nome di pace e democrazia: “La nostra nazione entra in questo conflitto con riluttanza, ma il nostro obiettivo è certo. Il popolo degli Stati Uniti e i nostri amici e alleati non vivranno alla mercé di un regime fuorilegge che minaccia la pace con armi di sterminio di massa. Affronteremo questa minaccia ora, con il nostro esercito, aeronautica, marina, guardia costiera e marines, in modo da non doverla affrontare in seguito con eserciti di vigili del fuoco, polizia e medici per le strade delle nostre città”. Leggi il discorso
  4. La Tv 24 ore e la disfatta del giornalismo indipendente: secondo Center for Public Integrity la maggior parte dei media “è stata ampiamente complice di una copertura acritica delle ragioni per entrare in guerra”. Il problema riguardò la qualità delle fonti, vennero interpellati funzionari dell’amministrazione di alto rango, invece di cercare personale di livello inferiore, che non fosse di nomina politica e meno incline a ripetere a pappagallo il presidente per rimanere nelle sue grazie.

Il lapsus rivelatore 9 mesi fa, durante un discorso nella sua biblioteca presidenziale a Dallas, George W. Bush parlando dell’Ucraina, ha ammesso accidentalmente che la guerra in Iraq è stata “ingiustificata e brutale” (come quella in Ucraina cit.).

Get Social
THE REVIEW.PRESS